Nonostante fossi in un posto in cui non si è soliti parcheggiare in doppia fila, mi sono trovata bloccata da due auto, con un appuntamento di lì a 15 minuti. Ho cominciato a clacsonare una, due volte, sempre più a lungo con la gente che passava di lì e guardava curiosa.
Dopo circa 5-10 minuti ho chiamato i vigili ed ho comunicato il luogo e le targhe, e mi è stato risposto che avrebbero mandato una pattuglia. Nel frattempo noto un biglietto su un'auto che diceva di chiamare il propretario in profumeria. Mi guardo intorno nella piazza e non vedo nessuna profumeria, e dato, che intorno ci sono almeno 5 strade e non conoscendo la zona non posso certo mettermi a cercare la profumeria.
Passano ancora 5 minuti e finalmente arriva la gentildonna che dice di aver lasciato il biglietto ed io affermo che intorno non vedo profumerie. Lei indica un punto, io guardo e chiedo dove, e lei afferma che c'è una profumeria dietro l'angolo che da lì non si vede (sì, ma io che ne sapevo?).
E poi il colmo, la sua frase: "L'avevo visto che suonava", mi ha fatto uscire fuori dai gangheri ed ho replicato: "Allora poteva anche venire prima, io ho i miei impegni, sa? La gente mica può aspettare i suoi comodi in profumeria! E guardi che ho anche comunicato la sua targa ai vigili".
Roba da non credere! Quello che mi fa imbestialire non è l'atto di per sè, ma la pretesa di aver anche ragione!
Per concludere ha fatto manovra in modo tale che comunque non ci passavo, allora ho dovuto aspettare che girasse l'auto in un altro modo (pure incapace a fare la manovra giusta o di prendere le misure di un'auto) e finalmente sono potuta uscire.
E poi si parla del rispetto verso il prossimo!
La domanda è: avrei dovuto avvertire i vigili che non c'era più bisogno, anche se poi, in effetti, c'erano due auto che ne bloccavano altre ed i cui proprietari ancora non si erano fatti vedere?
Regalami il tuo sogno
15 anni fa
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